Immigrati
Il 1997 è stato l’anno di inizio dell’incontro della nostra Associazione con alcuni immigrati provenienti dai paesi dell’Est Europa. Alcuni sono stati accolti nelle nostre case, altri li abbiamo aiutati subito a rendersi semiautonomi o autonomi, sia per la casa che per il lavoro. Provenivano da diverse realtà: chi era legato alla fede cristiana, chi addirittura dalla strada e, arrivati a noi, ci hanno chiesto di “dar loro una mano”.
Abbiamo iniziato ad accogliere ragazze che intendevano uscire dalla strada e per questo, attraverso la Montetauro Cooperativa sociale, in collaborazione con un progetto più ampio dell’Azienda sanitaria locale, denominato “Help”, abbiamo organizzato un nostro mini-progetto, chiamato “Nadiezda” (speranza, in russo) ad hoc, per sovvenire alle necessità proprie di quel momento. Negli anni successivi ci siamo trovati le case “invase” da queste ragazze che, ingannate, erano venute in Italia con la speranza di avere un lavoro onesto, mentre si erano dovute adattare alle basse richieste dei loro boss. Avevano quindi bisogno di una “protezione” diversa, nel senso ampio della parola e di essere accompagnate in un nuovo percorso di ripresa e integrazione per tutti gli aspetti della vita: dalla sanità alla lingua, dall’espletamento delle pratiche burocratiche al lavoro, per rendersi, prima o poi, autonome.
Quindi, con l’aiuto di tanti, non solo delle istituzioni, ma anche di persone generose, abbiamo iniziato a dar vita alla prima forma di “adozione a vicinanza” proprio col “progetto immigrazione”, grazie al quale, con piccole o grandi somme, i migranti hanno ricevuto un aiuto per raggiungere una propria autonomia.
Le prime beneficiarie si sono rese completamente autonome, integrandosi bene nel nostro tessuto sociale: chi ha formato una famiglia, chi lavora in proprio o come dipendente, chi è riuscito addirittura a comprare un appartamento.
Il progetto è ancora attivo perché il flusso non si è fermato, continuano ad arrivare nuove persone e nuovi bisogni.
Sono ucraini, albanesi, cinesi, bulgari ecc… che fanno parte della nostra società multietnica: nostri vicini di casa. L’aiuto dignitoso che viene dato loro permette a questi nostri amici di iniziare la loro permanenza in Italia senza incappare in circuiti penalizzanti e di sfruttamento.
La fiduciaria per questo progetto è suor Paola, sorella della Piccola Famiglia dell’Assunta, da sempre in prima linea nel campo del sostegno ai migranti.
Storie vere
Storia di fede e di vita
"Sono nato in Albania, ho 57 anni. Da circa 10 anni sono in Italia ed è grazie a mio figlio che mi sono avvicinato alla fede cattolica ed alla associazione facendo il volontario presso il centro diurno di Uznova. In Albania facevo qualche lavoretto occasionale. Grazie...
Dalla Cina con furore
“Sono nato in Cina e per diversi motivi la vita mi ha fatto incontrare con l’associazione nell’anno 2000. In quella sera di agosto ero stato accompagnato dalla polizia a Coriano e non sapevo nulla né di italiano né di inglese sapevo solo parlare la mia lingua madre....