La pace è un sostantivo che nel concreto richiede di essere coniugato come un verbo. Altrimenti pace non si dà. Pensiamo che le nostre Case dell’incontro tra italiani e cinesi favoriscano e mettano in atto processi di pace e migliorino il mondo delle relazioni.
Esprimere gradimento
È comune incrociare uno straniero per strada e guardare fisso verso l’infinito. In Casa Italia-Cina manifestiamo continuamente e con azioni ripetute che i nostri ragazzi sono simpatici e graditi e per questo alla fine accolti.
Esprimere interesse
I ragazzi hanno tante antenne per accorgersi che noi siamo interessati alla loro etnia e ai grandi valori della loro cultura e alle vicende della loro storia millenaria che frequentemente conosciamo più di loro. Questo suscita in loro stupore e sorpresa e scioglie la relazione.
M’interessa la tua realizzazione
Esprimere con atti concreti il massimo di interesse alla riuscita della loro vita. La vicenda di molti immigrati a volte è segnata dall’insuccesso, dal fallimento; si cambia lavoro, luogo, si affrontano anche disagi enormi e non tutti sopravvivono. I figli sono le prime vittime di questa dura selezione. Si cerca di mettere in atto con i minori dei percorsi rigenerativi.
No al ghetto, no all’integrazione
Questo impegno è il cuore della nostra esperienza. Il ghetto è una forma di difesa-paura e favorisce tutti i tipi di aggregazione anche quelle disoneste. All’opposto, l’integrazione può sfociare in una assimilazione che annulla la varietà culturale e alla fine la personalità. La nostra azione tende a costruire relazioni di scambio valoriale e significati di vita.
L’impronta del gratuito
Il nostro impegno di sostegno è sempre all’insegna del gratuito. Questo valore che è anche una energia è percepito dai ragazzi e dalle loro famiglie che si pongono tante domande in proposito e sanno apprezzare.
Queste ed altre sono le azioni di pace che mettiamo in atto.
Lanfranco
L’articolo è tratto dall’ultimo numero di “Briciole” che puoi sfogliare e scaricare da qui.